Social Media Manager: Meglio Lavorare in Agenzia o come Freelance?

Che tu sia agli albori della tua carriera da social media manager o che ti trovi in un momento in cui desideri un cambiamento dal punto di vista professionale, questo articolo forse potrà darti una mano a prendere una saggia decisione su cosa farne della formazione e delle competenze che hai maturato fino ad oggi.

👉🏼 In effetti, con il senno di poi, ho capito che la scelta di lavorare come social media manager dipendente piuttosto che come freelance non può essere lasciata al caso, o non dovrebbe quantomeno essere influenzata dall’entusiasmo di cominciare a mettere le mani in pasta il prima possibile, nè dalla necessità di doversi “accontentare” di quello che c’è in piazza.

L’universo “agenzia” e l’universo “freelance” sono in verità due realtà molto diverse tra loro: le ho vissute entrambe sulla mia pelle, tra l’altro per un periodo anche contemporaneamente, ed ecco perché mi ritengo una fonte abbastanza affidabile sul tema.

👉🏼 Cercherò pertanto di mettere da parte eventuali sentimenti (e risentimenti) riguardanti le mie passate esperienze per restituirti un’analisi quanto più lucida e oggettiva dei pro e dei contro di queste due facce estremamente differenti della stessa medaglia.

Indice

Social Media Manager in Agenzia: 3 Pro e 3 Contro dell’Essere Dipendenti

Prima di cominciare con l’elenco dei pro e dei contro dell’essere inquadrati in agenzia faccio una precisazione. Quando mi sono trovata in passato a parlare di questo tema con altri colleghi mi veniva spesso posta questa domanda: “Ma invece che ne pensi dell’essere social media freelance in agenzia?”.

👉🏼 Non può esserci, per me, altra risposta che questa. I freelance NON DEVONO lavorare in agenzia. Al massimo PER l’agenzia.

Cosa significa? Significa che il lavoro da freelance di un social media manager (ma in realtà è un ragionamento che si allarga a tutte le figure autonome) non dovrebbe essere MAI assimilato a lavoro dipendente in agenzia (e purtroppo questa è una pratica che spesso gli imprenditori fanno adottare come scappatoia fiscale). Il social media manager freelance dovrebbe avere sempre un rapporto collaborativo e autonomo nei confronti dell’agenzia, e mai continuativo e subordinato.

Dopo questa breve parentesi, eccoti finalmente l’elenco dei pro e dei contro del lavorare come social media manager dipendente in agenzia.

1° PRO: Essere Social Media Manager Dipendente Offre Stabilità Economica

👉🏼 Chi è abbastanza bravo, caparbio e, perché no, anche fortunato da trovare un’agenzia seria e salda che lo assuma con un contratto decente, ma anche altrettanto bravo, caparbio e, perché no, anche fortunato da potersi tenere il lavoro per un lasso di tempo relativamente lungo, godrà (per quello che possono valere) dei privilegi dell’essere assunto come dipendente.

Per quanto riguarda i principianti, il primo periodo in agenzia corrisponderà quasi sicuramente a un tirocinio (si spera retribuito), mentre per quanto riguarda social media manager con competenze avanzate…no, scusate, in realtà mi sa che non cambia molto.

Scherzi a parte, la realtà del mercato del lavoro privato in Italia è ben nota, e non devo essere io a dirti che purtroppo, anche se sei altamente skillato, ti toccherà quasi sicuramente farti un periodo di tirocinio, o quantomeno di prova con compensi al di sotto del minimo sindacale.

👉🏼 Tuttavia, se sei abbastanza temerario da superare la fase iniziale di incertezza dovresti poi essere inquadrato con contratto, meglio se a tempo indeterminato, o almeno di apprendistato, grazie al quale, ogni mese, almeno in teoria, riceverai lo stipendio previsto da CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, non ne esiste ancora uno specifico per Social Media Manager in Italia, io infatti dopo il periodo iniziale di tirocinio sono stata inquadrata come Copywriter, anche perché, di fatto, professionalmente nasco come tale).

Potrai inoltre avvalerti di malattie, permessi e ferie pagate. Ma anche qui, fossi in te, ci andrei con i piedi di piombo a considerarli privilegi, e li immaginerei piuttosto come delle “gentili concessioni”. Siamo pur sempre in Italia, oh.

2° PRO: Essere Social Media Manager Dipendente Ti Affranca dalle Responsabilità

Non dico che deve scapparci il morto, ma poniamo che fai una cazzata immane. Del tipo, pubblicare un contenuto non approvato che danneggia gravemente la reputazione del cliente. O anche, nell’inesperienza delle prime campagne Meta, scambiare il budget totale per budget giornaliero e far spendere un botto di soldi imprevisti al cliente.

👉🏼  Che succede? Ti becchi la cazziata dal titolare, e ci mancherebbe, ma le conseguenze legali e/o penali dell’accaduto non ti toccano. Il cliente vittima della tua poca attenzione o inesperienza si rivarrà nei confronti dell’agenzia, e tu puoi star tranquillo. Sempre se non vieni prima licenziato.

A tal proposito, ti consiglio di controllare sempre il contratto di assunzione tra te e l’agenzia prima della firma definitiva: assicurati che non ci siano clausole che ti impegnino da qualche punto di vista nel caso di errori o disattenzioni gravi.

3° PRO: Quando Sei Social Media Manager Dipendente Puoi Contare sul Team

E questa credo sia una delle cose più belle del lavoro in agenzia (sempre che ti vada bene e le persone con cui ti ritrovi a stare dalle 9 alle 18 non siano delle palle al piede, delle sanguisughe o altre espressioni utili a definire esseri con i quali è impossibile convivere civilmente e serenamente – in questo caso, valuta la possibilità di lavorare da remoto o almeno in regime ibrido).

Tralasciando il piacere delle chiacchiere in compagnia per sparlare del titolare o del cliente appena arrivato, è bello sapere che tu sei solo un piccolo pezzo del puzzle, e che puoi contare sul collega esperto in grafica per sistemare la headline del prossimo carosello, o sul collega esperto in videoediting per il montaggio del prossimo reel, e che puoi dedicarti appieno al social media management per come dovrebbe essere universalmente riconosciuto sul mercato del lavoro: strategia, piani editoriali, ads, caption, programmazioni, pubblicazioni, talvolta moderazione e community management. Stop.

LEGGI ANCHE: La migliore Strategia Social per crescere davvero e convertire follower in clienti reali.

👉🏼 Perché no, il social media manager non è né grafico, né videomaker, né sviluppatore, né informatico. E se tu che stai leggendo questo articolo lavori già in agenzia e ti ritrovi a fare tutto questo, ma proprio tutto questo da solo, beh, non vedo proprio il motivo per cui tu debba continuare a stare lì.

E ora passiamo ai CONTRO.

1° CONTRO: Quando Sei Social Media Manager Dipendente Sei Obbligato a Orari Predefiniti

Parliamo direttamente del full time, perché il vero part time in Italia è già un’illusione, figuriamoci per i social media manager che non sanno, spesso e volentieri, neanche cosa sia un weekend!

👉🏼 Essere dipendenti in agenzia comporta che, vuoi o non vuoi, la mattina metti mano alle 9, e la sera togli mano alle 18: se un giorno non hai voglia, o conti sulle ferie residue (posto che tu ne abbia, dato che le agenzie di solito ti mettono in ferie obbligate nel periodo estivo e talvolta natalizio), oppure ti appendi.

Tieni comunque in considerazione che l’ufficio, tu, caro social media manager, te lo porti SEMPRE IN TASCA. E quindi, anche se rispettassi (o i tuoi titolari ti facessero rispettare) gli orari di lavoro come fossi un dipendente pubblico col badge, non è detto che una volta uscito dalla porta riuscirai a staccare definitivamente. Immagina solo Business Suite che non pubblica il contenuto delle 19 e il cliente furioso che ti chiede di farlo uscire all’istante: non è poi così inverosimile.

2° CONTRO: Quando Sei Social Media Manager Dipendente Potresti Uscirne Danneggiato

Mi spiego meglio. Almeno al sud, ho come l’impressione che molte delle agenzie che tra i propri servizi includono il social media management siano gestite da imprenditori che non hanno la benché minima idea di cosa significhi veramente fare social media management. Non solo: queste persone impongono spesso e volentieri su di te e sul tuo lavoro le loro visioni preistoriche e del tutto errate riguardo a cosa si dovrebbe o non si dovrebbe pubblicare sul profilo dei clienti.

👉🏼 Per dirtene una, molti oggigiorno sono ancora convinti dell’idea che un buon social venga giudicato dall’estetica delle foto e dei video, e questo tipo di persone anteporrà sicuramente la necessità di pubblicare scatti sensazionali e creare un feed Instagram ordinato alle questioni riguardanti strategia, piano editoriale e algoritmo (cose che tu magari giù sai che sono di vitale importanza, ma a loro non gliene fregherà comunque una mazza).

Ovvio che, se sei un principiante e se conti solo sull’agenzia per formarti professionalmente, ne uscirai danneggiato. Ecco perché, se proprio devi scegliere un’agenzia per fare la tua prima esperienza nel social media management, assicurati almeno di poter lavorare per persone che abbiano le competenze giuste nell’ambito.

👉🏼 Ricorda. Se rinunci a “cospicui” guadagni iniziali per fare gavetta anche per pochi spiccioli in agenzie che però ti formano davvero e in modo approfondito, fidati: questo ti ripagherà in un miliardo di altri modi nel futuro.

3° CONTRO: Quando Sei Social Media Manager Dipendente la tua Individualità Professionale è Limitata

Potrai fare anche un ottimo lavoro sul cliente più importante dell’agenzia, ma il tuo nome di professionista non è detto che venga fuori.

👉🏼 Quindi ti preparo: se sei una persona ambiziosa, sappi che questa cosa, arrivato ad un certo punto nel tuo percorso in agenzia, ti farà salire una frustrazione galoppante. Sarà dovere dell’agenzia, in questo caso, darti il giusto valore (con benefit o altri riconoscimenti) affinché tu, dopo i primi anni trascorsi insieme, resti con lei e non decidi di iniziare a navigare in altre acque.

Social Media Manager Freelance: 3 Pro e 3 Contro dell’Essere Autonomi

Ti anticipo una cosa per dovere morale: sono forse di parte se dico che il destino di un social media manager che vale, almeno in Italia, è quello di diventare freelance. Si tratta di un mestiere giovane, fresco, nuovo, che vive sull’onda dell’aggiornamento, e che difficilmente può avere un esito fortunato se resta ingabbiato nelle dinamiche, ahimè, quasi sempre poco stimolanti dell’agenzia.

Quello del social media manager è un lavoro che richiede una formazione ongoing: bisogna essere sempre sul pezzo, perché quello che andava bene nel 2019 nel 2023 è già diventato preistoria. E purtroppo, mi dispiace dirlo, molte agenzie non danno ancora alla formazione quello spazio e quel tempo che merita, perché antepongono all’arricchimento e all’aggiornamento professionale la produttività ad ogni costo. Se non hai la fortuna di lavorare in quel 10% che dà importanza all’evoluzione della tua figura professionale, prima o poi ti tocca pensare di diventare freelance.

1° PRO: Quando Sei Social Media Manager Freelance Lavori Come Vuoi Tu

È molto frustrante, ad esempio, avere una strategia, essere pressoché sicuro del suo funzionamento, e vedertela scartata dai tuoi superiori per motivi che hanno a che fare con cose tipo l’estetica a scacchi del feed Instagram.

👉🏼 Per fortuna questo tipo di sensazione scompare magicamente quando viri per una attività da freelance, lavori senza imposizioni di ogni sorta e smetti di dipendere continuamente dal giudizio di qualcun altro sul tuo operato, specialmente se quel “qualcun altro” che deve darti approvazione non ha la minima competenza in materia social.

Certo, quando sei freelance hai comunque il cliente a cui dare conto, ma qui le carte in tavola cambiano: sei TU e solo TU a dettare le regole del gioco. Il cliente deve fidarsi di te e di ciò che gli proponi, perché sei tu il professionista e lui ti paga per le tue competenze. Le collaborazioni con clienti invadenti sulla strategia, su ciò che va pubblicato e su ciò che non va pubblicato hanno vita breve. Ma per fortuna, da freelance sei anche libero di scegliere con chi lavorare.

2° PRO: Quando Sei Social Media Manager Freelance Le Cose Le Fai Con il Tuo Nome

È chiaro che i risvolti qui possono essere anche negativi, perché se ti va male sei tu il responsabile. Ma se sei bravo, competente, se fai cose straordinarie e il cliente ha risultati, cavolo, è bello che possa emergere la tua individualità di professionista e che tutti possano essere a conoscenza del fatto che tu, proprio tu, hai fatto quel lavoro.

Non c’è fatturato milionario che regga rispetto alla soddisfazione di mettere la propria firma su qualcosa di straordinario.

3° PRO: Quando Sei Social Media Manager Freelance Lavori Quando Vuoi Tu

Quando sei dipendente hai sempre quella strana sensazione che i tuoi titolari siano padroni perfino del tuo tempo libero: ti inculcano come l’idea che sei un privilegiato ad avere un contratto, e che devi onorare quel privilegio restando sempre a disposizione, anche fuori orario lavorativo, “per il bene della squadra”. Scusa, avevo detto che avrei messo da parte i risentimenti.

👉🏼 Invece, da freelance sperimenti la libertà di poter gestire i tuoi tempi, i tuoi ritmi, i tuoi impegni, anche la tua voglia di non fare un cazzo come meglio credi, senza il timore ogni santa volta di dover chiedere un’ora di permesso o un giorno di ferie.

Ovviamente, sta a te gestire con cognizione quanto tempo dedicare al lavoro, ma su questo ritornerò nella sezione dedicata ai contro dell’essere un social media manager freelance.

1° CONTRO: Da Social Media Manager Freelance i Periodi di Magra Sono Un Tuo Problema

Certo, se l’agenzia dovesse avere una perdita di clienti non credo che si farebbe troppi problemi a licenziarti. Ma almeno se hai un minimo di contratto decente ti prendi la disoccupazione. Ben altra storia è la perdita di clienti quando sei freelance.

Da giovane è di sicuro una condizione più sopportabile se hai una famiglia alle spalle, ma quando si è più adulti e si ha una famiglia propria da portare avanti la situazione può diventare ansiogena.

👉🏼 È questo il pensiero che più frena i social media manager dall’aprire una partita IVA. Ma, allo stesso tempo, è anche il pensiero che più ci assilla quando, anche se abbiamo un pacchetto clienti che ci permette di sentirci sereni sul momento, scegliamo di prendere comunque un nuovo incarico a costo di sacrificare il tempo libero, pur di avere una sicurezza in più per il futuro.

2° CONTRO: Da Social Media Manager Freelance Devi Pensare ai Costi dell'Autopromozione

Se lavori nell’ambito da un po’ e sei fortunato, ma anche abbastanza bravo da aver innescato il buon vecchio passaparola, tanto meglio.

👉🏼 Ma se devi cominciare da zero e senza neanche un cliente, devi mettere in conto un minimo di spesa per autopromuoverti, almeno nella tua zona. Tuttavia, posso assicurarti che se inizi a lavorare bene con il primo cliente, il resto viene da sé.

LEGGI ANCHE: Come proporsi ai Clienti come Social Media Manager con un Portfolio da Professionista

Va comunque detto che noi social media manager sull’autopromozione abbiamo un vantaggio rispetto ad altre figure professionali: per formazione già sappiamo (in teoria già dovremmo saperlo) come costruire la nostra immagine di professionisti sui social.

Piccola menzione anche per i costi dei tool che ti serviranno per svolgere i tuoi task, che da freelance saranno ovviamente a tuo carico (ps. va pur detto che in agenzia non è detto che ti metteranno sempre a disposizione tutto quello che ti serve per fare il tuo lavoro, a volte “dimenticano” perfino di darti il minimo indispensabile e previsto dalla legge, come un computer e uno smartphone aziendali.)

3° CONTRO: Da Social Media Manager Freelance Devi Pensare alla Gestione dei Tempi

Come anticipavo, la gestione dei tempi è croce e delizia di ogni social media manager freelance. Quando non c’è un superiore a martellarti e a metterti ansia con le scadenze, sei praticamente padrone di te stesso, ma nel bene e nel male.

Per qualcuno può essere una sensazione liberatoria, per altri la mancanza di qualcuno che gestisca le supervisioni ricordando ciò che deve essere consegnato e quando deve essere consegnato può essere l’inizio della fine.

👉🏼  Ricorda: i social sono grande fonte di distrazione. Lavorarci da freelance richiede avere un grande autocontrollo, per non perdersi in ore inutili a scrollare a vuoto tra mille cose che distolgono l’attenzione da ciò che è realmente importante, ovvero portare in tavola il pane.

Ci sarebbe davvero tanto altro da dire sull’argomento, ma ciò che ho scritto finora è quello che, in base alla mia personale esperienza, contraddistingue maggiormente un’attività da social media manager freelance rispetto ad un lavoro da dipendente. Non pretendo tu sia d’accordo con tutto quello che ho riportato tra i pro e i contro, ma spero che questo articolo serva da spunto di riflessione per capire di più sul futuro e, perché no, anche sul presente della tua carriera nel social media management.

👉🏼 Sei un social media manager o lavori nel marketing digitale e desideri un supporto nelle prime fasi della tua carriera nel social media marketing?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un pop-up che ti chiede di iscriverti? Banale.
Ma i contenuti che sblocchi? Mica tanto.

Resta sempre informato sull'uscita di nuovi articoli su marketing, cultura digitale e attualità.