NOTA BENE: in questa pagina dedicata all’approfondimento della mia strategia social NON TI DIRÒ quanto sono brava a creare dei feed Instagram esteticamente gradevoli, a fare dei reel professionali da urlo o a far aumentare i follower verso l’infinito e oltre.
Non mi interessa (o mi interessa solo in minima parte), e anche se ancora non lo sai non dovrebbe interessare neanche a te.
La sostanza è un’altra, anche se i sedicenti guru dei social per loro convenienza vorrebbero farti credere il contrario.
Probabilmente loro – i guru da gestione social a pochi spicci al mese tutto incluso – si semplificano la vita comprando pacchetti di grafiche predefinite, acquistando follower e attivando bot che automatizzano le azioni, al fine di ottimizzare i tempi e massimizzare i clienti da prendere in gestione, i quali restano ignari dei gravissimi danni che queste azioni arrecano ai loro profili e, purtroppo, troppo tardi si accorgeranno della totale mancanza di risultati – anche se nel mentre i soldi loro, sempre i guru, se li sono intascati lo stesso.]
Comunque, bando alle ciance!
Se vuoi sapere la mia sul perché e sul come vanno adoperati i social media per ottenere risultati reali, io mi sono presa la briga di spiegarti il mio modo di vedere le cose, e anche piuttosto nel dettaglio.
Enjoy! :)
Nell’attuale e sovraffollato panorama dei social media, in cui è sempre più difficile per un’azienda emergere e farsi notare, è doveroso recuperare un approccio autentico alla comunicazione.
Cosa voglio dire?
I social, prima di essere degli strumenti di marketing, sono un modo per creare connessioni, relazioni, interazioni.
In altre parole, sono un modo per SOCIALIZZARE!
Come direbbe Trump se facesse il social media manager:
Make Social Social Again!
Se io ti chiedessi “perché sei sui social?” la tua risposta avrebbe sempre e comunque a che fare con il tuo desiderio di ENTRARE FACILMENTE IN CONTATTO con qualcuno.
Lo fai, in modo più diretto o indiretto, con i tuoi amici, i tuoi parenti, i tuoi colleghi, i tuoi idoli della tv, i tuoi influencer o content creator preferiti, perfino con il customer care dell’azienda da cui hai comprato il divano che hai in cucina.
Che si tratti di:
il motivo per cui sei lì, anche per più ore al giorno, sono LE PERSONE.
Ecco perché ti dico che al di là delle belle grafiche, degli hashtag giusti e degli orari di pubblicazione migliori (tutte cose che insegnano benissimo negli ormai inflazionati corsi per social media manager), per comunicare efficacemente sui social non bisogna MAI perdere di vista gli utenti che li popolano.
Una strategia social REALMENTE di successo va oltre il semplice numeretto che indica i follower accumulati e quelli ancora da accumulare.
Una strategia social REALMENTE di successo sa come creare empatia con la community.
Eccoti subito svelato il mistero: tutto quello che serve per crescere sui social e rendere un business profittevole è avere una COMMUNITY, e soprattutto che la community si senta essere ascoltata e capita. Niente di più.
Ora che ti ho detto come stanno le cose, potrei anche smettere di scrivere. Tanto il punto dove volevo arrivare è questo.
Ma siccome non sono il tipo che butta il sassolino e nasconde la mano, proverò ad argomentare in maniera più approfondita.
Dicevamo: cos’è che vuole una community?
Una community vuole IDENTIFICARSI. E vuole farlo non tanto nei prodotti o servizi di un’azienda, quanto nella soluzione che l’azienda offre ai loro problemi, dubbi, bisogni (attraverso i propri prodotti o servizi). Suona abbastanza chiaro? Provo a spiegarlo meglio.
I social NON vanno sfruttati per urlare offerte e mettere prodotti in bella mostra: queste modalità le lasciamo nei mercati rionali, perché lì funzionano benissimo (ricordi le parole del saggio McLuhan, “il medium è il messaggio”?).
I social, al contrario, sono fatti per raccontare una storia, e soprattutto per far sì che i follower se ne sentano partecipi, addirittura artefici. Strategicamente parlando: bisogna stimolare il loro desiderio di essere inclusi nella tua comunicazione, in altre parole renderli protagonisti.
Prima di procedere su questo discorso, ti lascio una mia piccola, ma fondamentale osservazione.
"Non c'è dialogo" è quello che ci si dice spesso quando un rapporto di coppia non funziona, o peggio quando è sull'orlo della fine. Sui social vale lo stesso per la relazione tra un'azienda e i suoi follower: se manca la comunicazione, mancano le basi per andare avanti.
Quindi, cosa bisogna fare per creare una storia d’amore avvincente e appassionata con la propria community? Una che vada oltre ogni ostacolo e difficoltà e che dia alla luce i suoi migliori frutti grazie alla comunicazione e al dialogo costante?
Per approfondire la questione, ti dico qualcosa a proposito del mio metodo.
Per essere efficaci sui social, abbiamo detto, bisogna entrare in sintonia con la community. Ovvio è che prima bisogna saperla attrarre, la community, e per farlo serve indubbiamente essere in grado di creare contenuti con una buona dose di CREATIVITÀ.
Ma la creatività fine a se stessa, tanto per complicarci ulteriormente la vita, ha senso di esistere solo nei musei e nelle gallerie d’arte.
Nel social media marketing è invece necessario che la creatività venga sempre modellata da ricerche e analisi di mercato che hanno al centro un unico fattore determinante: IL PUBBLICO. Sì, sempre lui.
Quindi per ora mettiamo da parte contenuti e creatività, ne parleremo dopo.
La soddisfazione degli obiettivi di crescita aziendali attraverso i social media passa necessariamente da uno studio approfondito del target di riferimento.
Se finora pensavi che bisognasse creare strategie di comunicazione “su misura” dell’azienda o del brand, resetta tutto, perché le strategie vanno create su misura della PERSONA alla quale l’azienda o il brand dovrebbe parlare.
Quando ti parlo di ricerche sul target non faccio riferimento solo alle banali analisi demografiche del tipo:
Dove vive il mio utente in target? Quanti anni ha e di che genere è?
Io parlo soprattutto di questo:
Ma come, non sapevi che un social media manager prima di essere tale è anche un astuto detective?
A parte gli scherzi, il punto è questo: tu probabilmente sei convinto che la maggior parte del tempo che si ha a disposizione per gestire dei canali social riguardi la creazione di post con belle grafiche, creative e accattivanti.
Permettimi di smentire questa tua certezza: bisognerebbe sempre usare l’80% del tempo che si ha a disposizione per ENTRARE A FONDO NELLA MENTE DEL TARGET, nelle sue abitudini, nei suoi interessi, nelle sue convinzioni (giuste o errate), nei suoi pregiudizi, nelle sue paure, nelle lacune che vorrebbe colmare, nei desideri che vorrebbe realizzare, nello status che vorrebbe raggiungere.
Rileggi il paragrafo precedente molto attentamente.
Questi sono i touch point ESSENZIALI per creare quei canali di contatto attraverso cui azienda e cliente possono cominciare a relazionarsi.
Se non li si conosce e non li si sfrutta a dovere, sarebbe come avere due sponde di un lago enorme tra le quali c’è un abisso profondo e nessun ponte a collegarle: puoi solo girarci intorno.
L’identikit del follower ideale non è semplice da stilare. Tutt’altro. Ed è probabilmente questo lo scoglio che argina la crescita del 99% dei profili aziendali social attualmente aperti.
In sostanza: perché molti profili aziendali non crescono?
Perché urlano offerte e sconti come in una televendita di Wanna Marchi, invece di entrare in empatia con gli utenti per coinvolgerli, fidelizzarli e legarli a sé in modo del tutto spontaneo.
Condividi fin qui? Allora con tutta probabilità nemmeno la parte pratica ti deluderà!
In teoria tutto molto bello, ma nella pratica cosa succede?
Inutile dirlo, prima di entrare nel vivo della strategia, della creazione dei contenuti e della gestione social è necessario fare un bel tuffo profondo nel settore di riferimento.
Bisogna saper padroneggiare bene la materia, altrimenti si rischiano incidenti di percorso anche piuttosto gravi (come creare un post per una guida turistica che propone un tour di Capri inserendo nell’immagine uno scorcio di Ischia – nella fretta e nell’inesperienza, credetemi, sono cose che succedono più spesso di quanto possiate immaginare, e se gli utenti se ne accorgono la perdita di credibilità sarà definitiva).
Ecco perché non comincio MAI le attività appena preso un incarico: per fare un buon lavoro servono almeno 2 settimane da dedicare alla pre-produzione, che per me significa, ovviamente, anche fare un buono studio del target.
Quest’ultimo parte dalla valutazione di un certo numero di fattori, a ciascuno dei quali corrisponde un certo numero di domande che mi pongo (te ne inserisco qualcuna per aiutarti a entrare nell’approccio).
Valuto:
su quali canali social l’azienda dovrebbe essere presente:
come sviluppare un piano editoriale con tematiche, tono di voce e creatività che siano in sintonia con i miei potenziali clienti e i loro desideri, dubbi e curiosità:
(la parte fondamentale) come interagire efficacemente con la community per innescare un coinvolgimento attivo e spontaneo:
E qui ho pronta un’altra piccola osservazione per te.
Con una strategia di comunicazione studiata e affinata, i follower condivideranno volentieri e spontaneamente i contenuti social dell'azienda, specialmente nelle loro stories. E questo significa visibilità a costo zero.
Sai quand’è che si innesca questo meccanismo?
Quando quei prodotti o servizi, per come raccontati sui social, offriranno alle persone un valore aggiunto importante per la definizione e comunicazione della loro identità online.
Prima avevo accennato alla questione della creatività, fermandomi subito per parlare del target. Però ogni promessa è debito.
Quindi, dato che sei arrivato a leggere fin qui e voglio premiarti dello sforzo, permettimi di condividere con te le mie linee guida con cui realizzo contenuti creativi in modo strategico.
Quali sono, in ottica di una strategia social di successo, le caratteristiche che dovrebbero avere i contenuti al fine di attirare l’attenzione degli utenti, anche al punto tale da innescare commenti e condivisioni?
Sono contenuti che fanno leva sulle emozioni, specialmente quelle primarie tra cui gioia, tristezza, rabbia, disgusto, paura (o ansia) e sorpresa;
Sono contenuti che esprimono concetti affini alla sfera valoriale o alle esperienze dei follower, grazie ai quali gli stessi follower attivano processi di identificazione;
Sono contenuti ispirazionali, che potrebbero risultare utili o rilevanti;
Sono contenuti che aiutano chi li condivide a trasmettere la propria autorevolezza nella materia di cui i contenuti sono oggetto;
Sono contenuti provocatori o sorprendenti, che aiutano chi li condivide a creare discussione intorno all’argomento;
Sono contenuti che ironizzano o creano intrattenimento su un argomento, spesso realizzati con testi accurati e ad effetto.
Certo, non tutta una strategia può essere basata sulla creazione di questo tipo di contenuti, ma questa parte è FONDAMENTALE per ottenere una community attiva, ingaggiata e attenta al tuo brand o alla tua azienda (l’unico presupposto per crescere veramente sui social).
È solo dopo aver ragionato a fondo su queste dinamiche che è possibile cominciare una gestione vera e propria (e di successo) dei social!
Che ci vuole a gestire i social, vero?
Tutto quello che ti ho scritto finora è la base di partenza per creare una strategia social con basi solide, grazie alle quali crescere costantemente nel tempo e ottenere follower in grado di convertirsi in clienti fidelizzati.
Cosa puoi fare ora?
Puoi provare a mettere in pratica questi consigli per creare una strategia social da solo e analizzare i risultati man mano che vai avanti nel lavoro
oppure
Puoi semplificarti la vita e trovare le risposte che ti servono con una mia consulenza in strategia social
Sei a capo o fai parte di un’azienda che sta pensando di aprire i propri canali social o di rinnovarne la gestione, ma non sei sicuro di voler affrontare tutto questo da solo?
Sei un social media manager o lavori nel marketing digitale e desideri un supporto nell’ideazione e nella costruzione della strategia social per un tuo cliente o per un tuo progetto?
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