Aumentare i Follower su Instagram: Gli Errori da Non Fare

Aprire un profilo social è un po’ come trasferirsi in una città dove nessuno sa chi sei: non puoi sperare che il vicinato si precipiti a bussare alla tua porta per venirti a conoscere.

A meno che tu non sia quel vip che tutti aspettavano, le persone verranno a suonare il tuo campanello solo in alcuni selezionatissimi casi (inizia pure a cogliere qualche metafora relativa ai social che snocciolerò in seguito):

  1. Se le inviti tu personalmente. Parliamo di amici e parenti, o altri conoscenti che sei andato a trovare quando pure loro si sono trasferiti, che verranno, sì, ma più per educazione e senso del dovere che per sincero interesse.
  2. Se inizi a fare cose strane, moleste e rumorose. Roba assurda si intende, che più che far interessare a te, fa ridere di te (o preoccupare di te, a seconda dei casi).
  3. Se ti presenti prima tu alle loro porte, con qualcosa di interessante da fargli assaggiare. Immagina di portare in omaggio tegami di lasagne e vassoi di dolcetti in pieno stile Wisteria Lane, con cui farti conoscere e far pregustare le deliziose cenette che ti diletti a preparare per i tuoi ospiti.
 

La verità è che se non hai nulla di appetitoso da far assaggiare, nessuno avrà voglia di venire a bussare alla tua porta, figuriamoci di essere ospitato in casa tua (giuro che se continuate a leggere capirete a cosa mi riferisco).

Peggio ancora: la tua potrebbe diventare quella casa che tutti evitano, mentre il vicino figo organizza serate a tema “Cena con delitto” e si porta via tutti gli ospiti migliori. Ma quindi, come fare a partire con il piede giusto?

Tabella dei Contenuti

Come NON Attirare I Primi Follower Sul Tuo Nuovo Profilo

Ora, lasciamoci alle spalle il parallelismo con le dinamiche da buon vicinato (per quanto accurato) e passiamo al succo della questione.

Vediamo nel dettaglio alcune delle tattiche/scorciatoie più comunemente utilizzate per attirare follower su un profilo social appena aperto, e soprattutto perché sono una perdita di tempo colossale, oltre che qualcosa di assolutamente controproducente.

NB. In questo articolo non parlerò di strategie paid, ma solo di quelle per la crescita organica.

Invitare tutti i tuoi parenti e amici

Ah, il classicone. Invitare genitori, fratelli, sorelle, zii, cugini e amici a seguirti sul tuo profilo social nuovo di zecca. Risultato? I tuoi primi follower saranno persone che il più delle volte, quando parli del tuo lavoro, non capiscono nemmeno di cosa si tratta, o che, dopo un like di cortesia, ti ignoreranno per il resto della tua avventura online.

Al massimo, ci sarà tua madre che continuerà a commentare con “Bellissima foto tesoro!” sotto ogni post. Professionale, vero?

Ma tralasciando la professionalità, il vero errore sta proprio nell’andare a confondere l’algoritmo con il primo cluster di follower: gente con interessi tutti diversi, che hanno in comune solo il fatto di scriverti sulla bacheca Facebook per il giorno del tuo compleanno, che non interagiscono e che abbassano la tua portata organica.

E questo perché tali persone sono finite sul tuo profilo solo perché “si sentivano in dovere di esserci”, non perché realmente interessate o stimolate da quello che offri. Capito il disastro?

Comprare follower, così sembri popolare

Niente urla “esperto della mia nicchia” più di un profilo con 10.000 follower e 2 like per post.

Ovviamente, dipende per nicchia cosa si intende: se intendiamo il loculo in cui seppellire la tua carriera social prima ancora di farla nascere perché ti sei costruito un pubblico di bot bengalesi e profili con nomi tipo “jessica_hot_94” che non vedono l’ora di ignorarti, allora sì, siamo sulla strada giusta.

Non andrò oltre sull’argomento.

Usare i Pod, altrimenti detti “gruppi engagement”

I Pod sono gruppi di utenti che si mettono d’accordo per commentarsi e mettersi like a vicenda, nella speranza di fregare l’algoritmo e gonfiare l’engagement dei propri profili in modo fittizio.

La realtà? I commenti sono forzati, e si vede. Se sotto ogni tuo post compaiono sempre le stesse persone che scrivono cose generiche come “Adoro! 😍 e “Top!! 🔥, non è che ci vogliono Zuckerberg e Mosseri per accorgersi del trucco.

Qualcuno dice “ma mi serve solo come spinta iniziale”, ma gioia, non è una spinta iniziale: è una vera e propria dipendenza. I Pod funzionano come una droga: se inizi a pubblicare post che grazie ai Pod ricevono subito 700/800 like e 200 commenti (falsati), appena smetti di usare i Pod l’interazione precipita e la tua reach si azzera. L’algoritmo tra l’altro si accorge che sei passato da king/queen dei social a dimenticatoio nel giro di una settimana, e ti penalizza di conseguenza.

Che poi, altro fattore da non sottovalutare, è che per stare dentro un Pod devi ricambiare ogni interazione ricevuta (altrimenti ti fanno fuori): significa ore passate a mettere like e a commentare post che non ti interessano (capirai, quindi, che anche gli altri membri…insomma, quanto impegno potranno mai metterci a commentare i tuoi, di post?), invece di lavorare su una strategia che ti porti follower e interazioni reali e di qualità.

Ricorda: i membri di questi Pod non sono mai interessati a te o ai tuoi contenuti. Sono lì solo per se stessi. Ti sembra una gestione social sostenibile o che arriverà davvero da qualche parte?

Puntare sul trash o sul sensazionalismo

C’è un motivo per cui il trash, apparentemente, funziona: fa leva su curiosità morbosa, indignazione e intrattenimento spicciolo. Ma c’è anche un motivo per cui non dovresti usarlo: ti condanna a un’etichetta da cui sarà impossibile liberarti.

Buttare fuori contenuti provocatori, litigiosi o volutamente kitsch per attirare attenzione è come spruzzarsi addosso litri di profumo al muschio bianco sperando di coprire una settimana senza doccia: all’inizio qualcuno si girerà a guardarti, ma poi inizieranno tutti a ridere di te, prenderti in giro, o magari a scansarti.

In pratica, così facendo attirerai pure persone in un primo momento, ma ti giochi la credibilità: se sei sui social per portare avanti un business non è proprio una mossa saggia, ma se ci sei solo per fare il fenomeno e monetizzare sull’odio e la derisione altrui, fai pure.

Se un giorno vorrai proporti come esperto, brand o professionista serio (e attenzione a non confondere ironia e autoironia – che sono comunque parte di strategie serie – con il trash fine a se stesso), buona fortuna a scrollarti di dosso l’immagine di quello che fino a ieri faceva video in cui urlava contro la fotocamera sputando corbellerie come noccioli di ciliegie a giugno inoltrato.

Come Attirare I Primi Follower di Qualità Sul Tuo Nuovo Profilo

Ora che abbiamo smontato le tattiche e le scorciatoie inutili, passiamo alla domanda che conta davvero: come si fa ad ottenere i primi follower qualificati su un profilo appena aperto?

La risposta è meno glamour di quanto certi guru vogliano farti credere, ma ha il vantaggio di funzionare davvero: commentando nei posti giusti. Un po’ come fosse un “assaggio” strategico di quello che hai da offrire nel tuo profilo (ricordi il paragone iniziale con i dolcetti e le lasagne portate in giro per il vicinato?).

In un ecosistema come quello delle piattaforme social in cui non puoi controllare come e a chi gli algoritmi spingeranno i tuoi contenuti, l’unica cosa su cui hai il controllo sono proprio i commenti che diffondi. Con i commenti puoi esporti, farti vedere e inserirti nelle conversazioni che contano, ovvero quelle dove si trova il tuo pubblico ideale.

Questo è il modo in cui lo faccio io:

Trovare i profili giusti

Non sprecare tempo a commentare sotto post virali a caso sperando in un miracolo.

Individua account che parlano del tuo stesso ambito e che attirano il pubblico che vorresti avere. Competitor, influencer o creator di nicchia, altri profili di settore: quelli che hanno un buon engagement sono il tuo terreno di caccia (ma attenzione a scovare quelli pompati dai Pod).

Attivare la campanella

Il tempismo è tutto. Se vuoi essere notato, devi essere tra i primi a commentare: ottimo motivo per attivare le notifiche dei profili che avrai selezionato.

Prima arriva il tuo commento, più verrà visto, più altri vi interagiranno, più il tuo commento andrà in alto (e più aumenteranno le probabilità che qualcuno clicchi sul tuo username e finisca sul tuo profilo).

Scrivere qualcosa di sensato e originale

Essere tempestivi non significa però buttare lì una frase a caso giusto per esserci. Se il tuo commento è un “Bello!” o un’emoji random, hai solo perso tempo.

La gente scorre oltre senza nemmeno degnarti di uno sguardo.

Devi invece far scattare un pensiero nel lettore. Qualcosa che lo spinga a chiedersi: “Chi è questa persona? Voglio vedere il suo profilo.”

Questo avviene quando aggiungi un punto di vista personale, quando poni una domanda interessante o uno spunto di riflessione che porta maggiore valore alla conversazione, ma soprattutto quando sei sinceramente interessato alla discussione e hai realmente qualcosa da dire

Conclusione: Ora Sai Cosa Fare

Insomma, con i commenti hai il modo di farti vedere nei posti giusti e di attirare l’attenzione dei primi follower in target: più commenti, più saranno le occasioni in cui il tuo profilo potrà essere scoperto dalle persone che ti interessano e che potrebbero interessarsi a quello che fai.

Ora, puoi cominciare a sfruttare la visibilità gratuita offerta dai profili che il tuo pubblico segue già e darci dentro con i commenti, oppure puoi affidarti a trucchetti da quattro soldi e continuare a perdere tempo con pod e follower finti.

Io però, intanto, ti ho avvisato.

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